Visiteremo gli scavi delle città Fenicia-Punica di Tharros il Museo delle statue dei Giganti di Monte Prama e degusteremo vini e prodotti del territorio.
Appuntamento sede Agenzia Luna Lughente, via Mazzini
- ore 9,00 breve visita nel centro storico e visita al museo del Sartiglia di Oristano.
- Ore 10,30 visita caseificio Cuozzo e alla sede dell’associazione Taste of Sardinia con degustazione e presentazione tour
- Ore 11.30 trasferimento presso la zona archeologica di Tharros
- Ore 13.00 Pranzo presso ristorante convenzionato (Costo non compreso nel tour prezzo fisso di 30,00 €)
- Ore 15.00 visita villaggio San Salvatore e mostra della corsa degli scalzi. Vista nell’Ipogeo del culto delle acque
- Ore 16.30 Visita al Museo di Cabras e alle statue di monte Prama
- Ore 18,00 Visita presso una delle Cantine di produzione della Vernaccia con degustazioni e breve storia del vino e sue peculiarità.
Possibilità di shopping dei vini con spedizioni in tutto il mondo.
Il Tour comprende min. 4 pax:
- transfert in auto NCC min 4 pax
- guida plurilingue (inglese, spagnolo, tedesco, francese, russo)
- quota associativa Taste of Sardinia e assicurazione
- Ingresso zona archeologica Tharros e Museo di Cabras
- Degustazione 3 vini presso Cantina Contini
Quota adulti eta +18 € 120
Ragazzi -17 anni € 100 (no degustazioni vini)
Per gruppi di 8 pax € 100,00
Per gli associati € 80,00
Info:
La chiesa di San Salvatore è sorta verso la fine del XVIII secolo Di grande valore storico-culturale è l’ipogeo al quale si accede mediante una stretta scalinata, all’interno della stessa chiesa, per giungere in un andito con ai lati due camere rettangolari coperte con volte a botte.
Procedendo nel corridoio si entra in una rotonda coperta a cupola con pozzo di aerazione centrale. Nel pavimento si trova un pozzo le cui acque – ritenute medicali – costituiscono il punto di partenza del culto. Dalla rotonda si accede ad altri tre vani, uno semicircolare (nel punto dove c’è un altare) e due laterali rettangolari; al centro del pavimento è aperto un pozzo circolare con un betilo nuragico. Sulle pareti di quasi tutti i vani, numerose immagini, segni di scrittura, vere e proprie scene di soggetto diverse (navi, due leoni, diverse figure di donne) fanno capire le diverse culture che si sono succedute.
Sicuramente di origine pagana, l’ipogeo è stato usato forse come catacombe, come carceri e come rifugio nei primi tempi del Cristianesimo. È forse nel IV secolo che viene adibito a culto cristiano ed è probabile che il pozzo del nucleo centrale venisse usato come battistero. Nel villaggio, tutti gli anni, la prima domenica di settembre, si ripete la tradizionale processione nota come “Corsa degli scalzi”.
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